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Ventiquattro Magazine - Maggio
Speciale Design

L'alternativa di Zona Tortona

testo a cura di Chiara Somajni foto di Francesco Jodice e Richard Sympson

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22 aprile 2009


Maurizio Ribotti di DesignPartners, il fotografo Francesco Jodice e l'esperto Paolo Bocchi a colloquio con Ventiquattro sulla formula di uno dei soggetti più propulsivi delle giornate del Salone del Mobile

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Ora con la nuova strategia triennale di sviluppo internazionale cerchiamo di esportare il nostro modello, insieme al nostro metodo di lavoro: cerchiamo partner locali nei mercati emergenti e in quelli maturi per stringere joint venture al 50/50. Obiettivo, una penetrazione rapida del mercato, quindi lo sviluppo di attività sulla falsariga dell'Italia: una DesignLibrary, l'online, la consulenza di marketing e comunicazione.
PB Ho sempre pensato che in ZT ci sia qualcosa di magico. Quando si cammina per queste strade si respira un'aria speciale. Non succede a Tokyo, per esempio, forse per le distanze che raffreddano gli entusiasmi. Non succede neppure a Londra. Difficile spiegare perché.
MR Abbiamo due grandi equilibri molto complicati da mantenere. Innanzitutto il rapporto organizzazione-spontaneità. La spontaneità è cruciale, ma crescendo devi prevedere dei paletti organizzativi, altrimenti con flussi di novantamila persone diventa il caos. Il secondo equilibrio è legato ai clienti: come coniugare creatività e innovazione con il crescente interesse dei brand globali? Quindi, equilibrio tra giovani designer e piccole società da una parte, global brand dall'altra. Tutti gli anni rifiutiamo budget rilevanti.
FJ Dopo l'autunno 2008, il crollo della Lehman Brothers e ciò che è seguito, Milano è parcheggiata di fronte a uno strano crocevia. Da un lato la spinta propulsiva che l'Expo 2015 potrebbe darle, dall'altro una mentalità miope, quasi provinciale, che la porta a (pre)occuparsi di questioni spesso troppo vicine nel tempo e alle corde dei suoi cittadini, trascurando invece un vero progetto di lungo termine e di respiro internazionale. L'area compresa tra via Savona e via Tortona potrebbe diventare un modello di integrazione multietnica e pluriculturale, dove piccole e grandi economie, politiche sociali di integrazione e tolleranza, modelli culturali locali e globali trovino un nuovo equilibrio. Non un cambiamento trascendentale ma un modus operandi su scala di quartiere, dove una serie di "reazioni" in parte progettate, in parte spontanee indichino alla città come navigare tra le nebbie del prossimo decennio.
MR Il 2009 è per noi anno di cambiamenti. Abbiamo definito un piano triennale che dovrebbe portarci a una nuova generazione di evento; da quest'anno cambiamo molti servizi, ci sono le mostre ideate, curate e gestite da noi, cambia la comunicazione, abbiamo aggiornato il marchio, la mappa tascabile, il nuovo GuideBook, il sito. E poi il film: girato durante la settimana del Salone, sarà il primo lungometraggio sul design.
V Due degli autori sono con noi: Bocchi e Jodice.
PB Questo sarà il primo design movie. Non un semplice promo, ma un vero e proprio film di circa un'ora, con una storia ambientata in Zona. Cercheremo di raccontare il design e l'unicità di questa settimana in quest'area di Milano osservando i personaggi che la popolano, le architetture, i designer, i marchi, gli abitanti, i visitatori, gli oggetti. Sarà un racconto trasversale.
V Come può ZT mantenersi innovativa nel tempo?
MR Viaggiamo costantemente. Siamo impegnati in uno scouting continuo, grazie a una rete di relazioni internazionali che è tra i nostri punti di forza. Non tutte le annate sono ricche di nuovi talenti. Non dipende solo da noi, un po' come per i lanci di prodotto: nel 2008 ce ne sono stati pochi, quest'anno quelli un po' importanti sono una ventina, 15-16 dei quali avvengono in ZT. La notizia dell'ultima ora è che il gruppo Poltrona Frau sarà in ZT con tutti i suoi marchi.
V E non al Salone. Per la Fiera un'occasione di affinare identità e funzione.
PB Al Salone prevale una mentalità commerciale. In ZT capita di scoprire un futuro Marcel Wanders grazie alla segnalazione di designer già famosi.
MR Una disponibilità a collaborare che andrebbe promossa ulteriormente. Pensiamo al nostro impatto sul quartiere e sulla città: è fenomenale, in quella settimana gli esercenti arrivano a fare il cinquanta per cento del fatturato di tutto l'anno; secondo uno studio della Bocconi, per ogni euro generato dall'organizzazione di un evento se ne producono altri 26 di economia sul territorio (alberghi, ristoranti etc., senza contare l'indotto sul mercato immobiliare). Vorremmo un maggior supporto dalle istituzioni: mi piacerebbe aprire un tavolo di lavoro. Quest'anno almeno abbiamo ottenuto la parziale pedonalizzazione della zona. Ma ci sarebbe molto altro da fare, soprattutto nella qualità dei servizi, per contribuire al miglioramento dell'immagine della città e dell'accoglienza di fronte a un'audience abituata a girare il mondo. Considerato che il settanta per cento dei visitatori è straniero questo è un fattore chiave.

22 aprile 2009
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